L’attuale centro abitato di Monticchio che ufficialmente risale, come vedremo, soltanto al secolo XIII, può anche vantare di una sua preistoria incentrata sul breve rialzo della Conca Aquilana. Il nome Monticchio c’è stato trasmesso dai documenti, i più antichi registri Parrocchiali, che risalgono all’anno 1597 e furono redatti in lingua italiana, usano costantemente il nome di « Monticchio », ma non è raro trovare in carte più antiche – e anche più recenti – la dicitura poco ortodossa di «Montecchio » o «Montecchj », ma il nome originario, quello che per primo dovè risuonare sulle labbra dei valligiani, fu, senza dubbio, «Monticulus », che stava ad indicare non il paese, che ancor non esisteva, ma il piccolo monte che si alza di pochi metri sulla circostante pianura e doveva sembrare, nei secoli passati, anche un tantino più alto per la minore altimetria della pianura medesima..
Benché sorto in epoca recente Monticchio superò ben presto, sul piano demografico, altre terre più antiche e ben affermate, ed è andata sempre crescendo.
Il paese era residenza di persone venute dalla provincia dell’Aquila, da Rieti, da Pacentro, da Milano, e da qui i rapporti di parentela, di comparanza e d’amicizia si estendevano.
L’attività agricola di produzione ed esportazione, Alla quale si dedicavano i naturali di Monticchio, era costituita soprattutto da grano, orzo, grano d’India, fagioli, lenticchie, vino, zafferano, mandorle e noci; attiva era anche l’ industria della pesca. Per completare il quadro diremo che era molto sviluppato l’allevamento del bestiame, specialmente di bovini e di cavalli, che anche adesso possiamo ritrovare nelle stalle interne al borgo.
