Bertolaso: “L’Aquila è pronta per il G8.

Il vertice dei grandi porterà benefici”

L’AQUILA. Il capo della Protezione civile Guido Bertolaso sa che sul G8 si sta giocando la sua credibilità. Eppure, appare di una tranquillità sorprendente. A passo rapido lo seguiamo nel suo ufficio nella blindatissima caserma della Finanza. Ha voglia di spiegare agli aquilani quel che sta accadendo in città e vuole rassicurarli. 

Il G8 ha blindato la città. Da fuori la percezione sulla questione aquilana è di problemi in via di risoluzione, ma i comitati locali sono critici per la gestione dell’emergenza. Cosa può dire agli aquilani?
«Rispetto alle città blindate dei precedenti G8 questa è una blindatura all’acqua di rose. Basta prendere la cartina con le nostre limitazioni e sovrapporla a quella di Genova e a quella di Londra nel G20 a fine marzo. Abbiamo chiesto a prefetto e questore di privilegiare la mobilità soprattutto di chi vive nelle tendopoli e questo è stato garantito. É ovvio che un po’ di disagi ci sono. Ma se mettiamo sul piatto della bilancia i pro e i contro non c’è storia.

Le aziende della zona costrette a chiudere avranno un risarcimento dei danni?
«Saranno indennizzate. Basterà che ci consegnino i documenti contabili che attestano il guadagno della settimana precedente e noi li risarciremo con un indennizzo equivalente. Del resto tutti gli hotel sono pieni, i ristoranti sono pieni. Abbiamo da alloggiare duemila delegati tra Pescara e Chieti. C’è un ritorno economico non indifferente». 

Gli occhi del mondo sull’Aquila, si temono contestazioni. Pensate che i No Global si siano infiltrati?
«Non ho timori perché ho letto e ascoltato le dichiarazioni dei comitati che sono responsabili, serie e pacate e le apprezzo. Sono convinto che saranno i migliori avvocati di questa vicenda insieme agli sfollati nelle tendopoli. Lentamente, ma certamente, si diffonderà in tutti la consapevolezza dell’importanza per L’Aquila di questo avvenimento. Il G8 sarà l’assicurazione del futuro dell’Aquila».