Pronto il bunker per i Capi di Stato
G8 alla Scuola della Finanza, poi 2036 stanze destinate agli sfollati. Permessi per residenti e negozianti nelle strade chiuse al traffico. Chiesta disponibilità a 40 alberghi.
L’AQUILA. I Tir carichi di armadi e letti sono arrivati l’altro ieri. Gli alloggi per Capi di Stato e delegazioni sono pronti. L’ultima mano di vernice è di pochi giorni fa. La Scuola della Finanza, prima avamposto dell’emergenza, poi luogo del pianto durante i funerali delle vittime del sisma, ha cambiato pelle in vista del G8, il vertice fra i grandi della terra che si terrà dall’8 al 10 luglio.
I NUMERI. Sono imponenti. Saranno 39 le delegazioni estere – 29 in rappresentanza di Stati, altre per conto di organizzazioni umanitarie – che porteranno 1.500 ospiti. I delegati saranno 914, gli sherpa sedici (il nome deriva dai portatori himalayani, ma in ambito G8 rappresentano personalmente i rispettivi Capi di Stato e di Governo per tutte le questioni che formano l’agenda del summit). Le delegazioni saranno ospitate per tre giorni e due notti in 2.036 camere. I bilocali disponibili sono 772. I grandi della terra alloggeranno nelle stanze solitamente destinate ai generali e agli alti vertici della Finanza. Ma per alcuni di loro sono state predisposte apposite stanze nel bunker.
LETTERA DI JOVANOTTI.
«Presidente Berlusconi, sono un cantante, l’ultima persona al mondo autorizzata a parlare di povertà estrema. Sono un privilegiato, un po’ viziato, e tendo all’e gocentrismo, ma da anni sostengo le iniziative per conseguire gli obiettivi del millennio». E’ l’inizio della lettera, su Vanity Fair, che Jovanotti ha scritto al Premier in vista del G8 dell’Aquila: «Se lei a L’Aquila, città che oggi è simbolo di emergenza e di solidarietà, ristabilisse il suo ruolo personale di capofila dei leader impegnati nella lotta alla povertà estrema, non farebbe un gesto di carità (che non spetta alla politica), ma un grande gesto di giustizia e di patriottismo».